L'atelier- Studio d'arte

 

L'ATELIER DEL PITTORE COME ORGANIZZARLO AL MEGLIO



Come deve essere organizzato l'Atelier del pittore? Quali sono gli strumenti per dipingere e come devono essere disposti gli arredi all'interno dello spazio?   Vediamo in questo articolo come si può efficacemente realizzare lo studio di un artista.vai qui




L'ATELIER DI UN PITTORE




Gli studi degli artisti da sempre esercitano un grande fascino sull'immaginario collettivo. Luogo di ispirazione, creatività lasciata libera di fluire e pensiero unito all'azione, l'atelier del pittore ha quel giusto rapporto tra ordine e disordine, spazio organizzato e oggetti disposti in modo apparentemente caotico.

Lo spazio creativo di un artista ci fa pensare allo stile di vita della bohème di fine Ottocento, senza regole né orari prestabiliti, sinonimo di duro lavoro e difficoltà di raggiungere il successo.

Anche ai nostri giorni gli studi dei pittori mantengono intatte queste caratteristiche:  così  ingombri di tele, pennelli, stracci, diluenti e colori, i quadri iniziati e quelli non ancora finiti; ciascuno spazio viene inevitabilmente ad essere modellato sulla personalità dell' artista che lo vive e che lo organizza sulla base del proprio temperamento e metodo di lavoro.


Il fascino e l'interesse per il proprio ambiente di lavoro è peraltro testimoniato in moltissime opere, dove ad essere protagonista è lo studio stesso. Ad esempio il celebre atelier Bateau-Lavoir della Parigi di inizio '900 inspirò l'opera di Picasso, Modigliani, Matisse, Derain, Apollinaire e di tanti altri loro compagni artisti che lì vissero e lavorarono. 

La sua particolare forma architettonica, simile ad un  battello, che gli valse appunto il soprannome di Bateau-Lavoir, le strade buie e malfamate del quartiere, i toni cupi degli stretti e angusti corridoi, che univano le minuscole stanze, per non dire della miseria che circondava l'edificio, si rifletterono in molte delle tele degli artisti. 

Ecco che allora lo spazio fisico dell'atelier diventa uno spazio interiore, un luogo intimo e privato dove trovare rifugio per poter pensare e progettare le proprie opere. Lo spazio creativo si fa specchio ed estensione della personalità dell'artista.

Per tutti questi motivi,  se vi sentite artisti , concedetevi un atelier tutto vostro e privato, anche solo di pochi metri quadrati ricavati in un angolo della vostra casa; è un modo per indossare "la casacca del pittore" e dare forza al vostro lavoro.




COME ORGANIZZARE IL PROPRIO ATELIER




Come deve essere lo studio ideale di un pittore?  Pur non essendoci una regola fissa, ci sono alcune caratteristiche da cui non si può prescindere.

Innanzitutto occorre prevedere lo spazio necessario per posizionare gli strumenti del mestiere, un cavalletto da studio o altro supporto idoneo quale un tavolo da lavoro.  

E' necessario inoltre, disporre di un carrello di servizio, magari munito di un cassetto nel quale conservare i colori, e sul cui piano superiore, riporre i diluenti, i pennelli, la tavolozza e qualche straccio.
Se disponete di un laboratorio di almeno 10-15 mq assicuratevi che abbia una finestra piuttosto ampia da cui possa filtrare luce naturale e che preferibilmente sia orientata verso nord. Se così non fosse, il sole troppo diretto dovrà essere schermato da tende o altra copertura idonea a rendere la luce diffusa in modo uniforme, senza cioè che vi siano forti contrasti di luci e ombre che influenzerebbero la percezione del colore.

Se la stanza è sufficientemente ampia, prevedete anche di posizionare una scaffalatura che possa accogliere le tele bianche, barattoli o tubi di colore, matite, pastelli e della carta da disegno, i vostri carnet di schizzi e tanti libri d'arte! 

Se amate dipingere con un sottofondo musicale, potete installare una cassa "bluetooth" per connettere lo smartphone e riprodurre in tal modo la vostra musica preferita. Se invece siete più tradizionalisti, prevedete un impianto stereo o un giradischi per ascoltare la vostra collezione di cd o vinili, tornati negli ultimi anni di gran moda, e secondo me, quest'ultimi, particolarmente affascinanti.






Se lo spazio lo consente, sarà opportuno posizionare un piccolo divano o una poltrona che servirà per potervi distendere di tanto in tanto (perché dipingere è si un lavoro mentale, ma richiede anche un grande sforzo fisico! soprattutto se dipingete quadri di grandi dimensioni) oppure potrà servire per far accomodare le persone a cui vogliate fare il ritratto o che posino per una vostra composizione.

Infine, completa l'allestimento ideale di uno atelier ben organizzato e confortevole, un piccolo frigorifero da tavolo, un microonde e un angolino per pausa caffè.



LUCE NATURALE E LUCE ARTIFICIALE


La luce solare diurna sarà, come abbiamo detto, preferibilmente proveniente da esposizione a Nord, ma se ciò non fosse possibile dovrà essere modulata da tendaggi chiari ma di un tessuto piuttosto pesante, che sia in grado di schermare la luce del sole troppo diretta creando un'atmosfera luminosa ma soffusa.

Per lavorare nelle ore notturne, occorre installare un buon impianto di luci artificiali che siano in grado di riprodurre, il più fedelmente possibile, la luce solare. 
Montate quindi una o più lampade (a seconda della dimensione dello spazio adibito a studio) composta ciascuna da 4 tubi fluorescenti. dove due saranno a luce fredda e due a luce calda. in modo da simulare la luce diurna. 

Non trascurate però di prevedere anche luci di atmosfera; qualche lampada da terra ben posizionata  o file di luci decorative, che serviranno nei momenti di relax, lettura, ascolto della musica o durante un incontro con amici, critici, galleristi o collezionisti.

GLI STRUMENTI DI LAVORO - IL CAVALLETTO E LA TAVOLOZZA










Tra gli strumenti di lavoro fondamentali nello studio un pittore c'è sicuramente il cavalletto. E' vero che tanti artisti sono soliti dipingere su un taglio di tela fissata direttamente al muro, senza cioè essere montata su telaio.

Quest'ultimo metodo, che io stessa spesso utilizzo, è particolarmente comodo per poter successivamente riporre il dipinto, una volta perfettamente asciutto, arrotolato e conservato sopra uno scaffale, con grande risparmio in termini di spazio. 

Il dipinto verrà intelaiato solo successivamente, nel caso dobbiate venderlo o esporlo in galleria. Un buon metodo è possedere un certo numero di telai, di diverse misure, su cui andrete a montare solo i dipinti che sceglierete di mostrare.



Il cavalletto rimane comunque uno strumento necessario, perché può essere facilmente spostato su ruote ed orientato verso la luce più giusta, regolato in altezza ed in base delle dimensioni del dipinto, permettendo inoltre di lavorare, alternativamente, a più quadri.

La tavolozza, è l'altro strumento indispensabile al pittore, a meno che non si vogliano utilizzare i colori così come escono dal tubo. 
La tavolozza è generalmente realizzata in legno, meglio se trattato con olio o vernice finale che la renda non assorbente, perché altrimenti si "mangerebbe" buona parte del colore che mettete sulla sua superficie. 

Oltre  alle tavolozze normalmente reperibili in commercio, è possibile adibirne una in economia, utilizzando il vecchio pianale di un tavolino in legno o di materiale plastico. Questi supporti è bene che abbiano una dimensione di almeno 30-40 cm per lato in modo da poter agevolmente impastare e miscelare i colori. 

Non è necessario che la teniate in mano come avviene nell'immaginario comune (a meno che non lavoriate all'aria aperta) ma è bene che sia stabilmente appoggiata su un mobiletto, carrello o tavolino di servizio, meglio se munito di rotelle, posto accanto al cavalletto. 

A fine giornata, raccogliete con una spatola il colore avanzato e mettetelo da parte in un recipiente o in un angolino della tavolozza; il resto della superficie deve essere raschiato e accuratamente ripulito in modo tale che nella sessione di lavoro del giorno successivo, la tavolozza sia pulita ed idonea a mescolare i colori senza sporcarli. 
Toglietevi dalla testa quelle tavolozze incrostate di colore vecchio, asciutto o semi-asciutto. La vicinanza di altri colori confonde la percezione del colore che si sta miscelando e cercando di ottenere.




LA BASE DI APPOGGIO,  LA SEDIA GIREVOLE E L'ACQUA CORRENTE 





Come dicevo poc'anzi il supporto di servizio al cavalletto  è un accessorio importante, che non può mancare nell'atelier di un artista. Si tratta di un piccolo tavolino o meglio di un carrello, tipo quelli che vengono prodotti per le cucine. Un'ottima soluzione potrebbe essere acquistarne uno in acciaio munito di un cassetto e di una ulteriore base di appoggio in basso vicino alle rotelle. Nel cassetto troveranno posto i colori, in basso le lattine di diluente per pulire i pennelli e sulla parte superiore pennelli, le spatole e tavolozza.


carrello di supporto al cavalletto - pittura a olio blog artistah24
carrello da cucina prestato all'arte.


La sedia girevole Ã¨ un altro accessorio molto utile per spostarsi facilmente, accostarsi al carrello dei colori per poi tornare verso il cavalletto; nonché per allontanarsi periodicamente dall'opera ed osservarne la riuscita da più lontano.

Lo studio di un pittore dovrebbe infine disporre al suo interno di un lavandino e acqua correnteNon è indispensabile, soprattutto se lo studio è inserito nella propria abitazione, ma in ogni caso, se la stanza adibita ad atelier è autonoma in tutto, è senz'altro più interessante e ben organizzata.

L'acqua corrente sarà utile per il lavaggio finale dei pennelli  con sapone di Marsiglia; ricordate però che i pennelli devono prima essere stati già puliti con acquaragia e asciugati con carta o stracci di stoffa. 


Attenzione a non versare mai nel lavandino liquidi tossici quali l'acquaragia e simili, perché sono  fortemente inquinanti! Questi liquidi devono essere opportunamente smaltiti nelle isole ecologiche idonee a riceverli.





SE L'ATELIER E' IN CASA





Finora abbiamo parlato dello studio di un artista ipotizzando che esso sia realizzato in una stanza o luogo dedicato, ma se invece non avessimo questa possibilità? Dobbiamo rinunciare ad averne uno? 

Assolutamente no. 

Abbiamo detto che un artista debba concedersi un proprio atelier, e questo può accadere anche se lo studio in questione è solo un angolo della nostra casa

Organizziamo gli arredi in modo tale da ritagliare una porzione del soggiorno, del corridoio o della camera da letto, ad esempio inserendo un armadio dotato di due ante che, una volta chiuse, facciano scomparire dalla vista il contenuto.

Dovrebbe essere abbastanza ampio da contenere una piccola scrivania che sarà di appoggio ad un cavalletto da tavolo, e delle mensole o scaffalature su cui riporre gli altri  materiali e strumenti del mestiere.  

Se lo spazio a disposizione è ancora più risicato, proviamo ad organizzare il nostro mini atelier condensandolo su un tavolo trasformabile, allungabile, con qualche ribalta da poter aprire all'occorrenza,  e con qualche cassetto a disposizione.

Ciò che conta in questi casi è sempre il poter lasciare tutti i nostri strumenti già pronti e disponibili per lavorare alla nostra opera tutte le volte che lo desideriamo! Dover allestire e poi riporre il tutto, ogni qualvolta che vogliamo dipingere, dovendo magari lavorare sul tavolo della cucina, diventa snervante e spesso scoraggia e rallenta il lavoro. 

Occorre uno spazio, per quanto piccolo, ma esclusivo e dedicato.

Progettare e realizzare il proprio atelier d'artista Ã¨ un'esperienza entusiasmante che ogni pittore dovrebbe provare, sia che si tratti di un grande spazio (come quello che ebbe Picasso, una volta diventato famoso) o che si tratti di organizzare semplicemente un angolo del salotto della propria abitazione, come fece René Magritte.

Commenti

Post più popolari